L’Orologio Astronomico di Praga si trova sulla facciata del municipio che sorge nei pressi di Piazza della Città Vecchia. L’orologio, incastonato in una torre, si anima ogni ora grazie ai movimenti meccanici di alcune statue. L’ingranaggio viene comunque disattivato tra le 23 e le 9.

Si tratta di uno dei simboli della città e, non a caso, di una delle tappe immancabili nel tour dei visitatori. Il monumentale “Oroloj” assomma in sé la cultura contadina ed esoterica, leggende e superstizioni, arte e magia.

Cenni storici

L’orologio astronomico è stato costruito agli inizi del ‘400. La paternità di questa splendida opera d’arte è stata attribuita a Mikulas da Kadan, un antico maestro orologiaio, operante in collaborazione con il matematico Jan Sindel. In un primo momento l’orologio doveva fungere da semplice indicatore del tempo e dell’avvicendarsi delle stagioni. Ad utilizzarlo infatti sarebbero stati soprattutto i contadini che avrebbero di conseguenza trattato i loro campi.

Nel tempo però l’Oroloj ha assolto a diverse funzioni non sempre legate al mondo dell’agricoltura. Del resto, danneggiato più e più volte nel corso dei secoli è stato spesso ricostruito. Non è raro che ai restauri si accompagnassero anche delle modifiche di varia natura. Negli anni ad esempio si aggiunsero parecchie statue o si ricostruì il quadrante in modo da poter garantire alla popolazione locale l’opportunità di consultare un vero e proprio calendario-almanacco.

Miti, leggende e superstizioni

Tante sono le leggende che gravitano intorno a questo gioiello dell’arte orologiaia. Alcune portano alla luce il pregio dell’oggetto, altre lo ammantano di un’aura magica, altre ancora ne fanno un oggetto esoterico.

L’orologio gemello

Una delle prime leggende indissolubilmente legate alla costruzione dell’Orologio Astronomico di Praga riguarda Hanus di Ruze. Un tempo si pensava infatti che l’idea di questa opera d’arte fosse venuta in mente a lui e non a Mikulas da Kadan. Altre versioni della leggenda invece sostengono che al maestro venne semplicemente affidato il compito di abbellire l’opera. La costruzione dell’Oroloj viene quindi a seconda dei casi posticipata dal folklore popolare al 1490.

Hanus, almeno secondo la leggenda, avrebbe provato a costruire in città un orologio in tutto e per tutto simile a quello realizzato dal collega. Altri sostengono invece che, avendo costruito qualcosa di sorprendentemente bello, gli si dovesse impedire di replicare altrove la sua creazione sminuendo in quel caso il valore estetico dell’orologio cittadino. I consiglieri di Praga, in ciascuna delle due versioni, accecarono l’orologiaio che per tutta risposta fermò il vecchio Oroloj. Soltanto a pace fatta, o grazie all’intervento di un collega nato e vissuto secoli avanti, il meccanismo riprese a funzionare.

I portafortuna

Cominciamo dal dire che gli eventuali guasti all’orologio vengono tradizionalmente associati dagli abitanti di Praga ad un cattivo presagio. Per questo motivo forse intorno alla torre che lo ospita sono stati piazzati qui e là amuleti, guardiani e portafortuna di ogni tipo.

I basilischi ad esempio possono all’occorrenza pietrificare gli uomini e gli animali. Un maestoso angelo alato invece combatte le forze del male. Il gallo dorato che sovrasta gli apostoli infine non soltanto scandisce il passare delle ore, ma allontana dal capoluogo ceco i non morti ed i demoni che nottetempo si aggirano per le strade.

Le simbologie

Praga è una città misteriosa, magica (in tutti i sensi). A renderla tale contribuisce anche il continuo ricorso alla simbologia presente in molte delle sue opere d’arte e dei suoi edifici storici. Le statue dell’oroloj non fanno eccezione.

Le quattro sculture che accompagnano gli apostoli rappresentano così quelle che da sempre la popolazione locale ha identificato come piaghe e minacce civili: la vanità, l’avarizia, la lussuria e la morte. Le statue allegoriche ritraggono in questo caso rispettivamente un uomo che si ammira allo specchio, un ricco viandante, un Moro ed uno scheletro.

Due parole andrebbero spese sul viandante. Inizialmente esso era identificato con un mercante ebreo, all’epoca simbolo per antonomasia del vizio di avarizia. La statua originaria però venne rimossa e sostituita nel dopoguerra con quella di un semplice viandante. Le ragioni di questo gesto sono apprezzabili e facilmente intuibili.

I santi sono tutti corredati di segni e simboli distintivi da rapportare alla loro storia. Libro e spada contraddistinguono così San Paolo, una chiave è posta tra le mani di San Pietro e via discorrendo.

Il complesso delle statue consta di 12 uomini che in qualche modo rappresentano i diversi mesi dell’anno. Essi sono ritratti mentre svolgono le relative attività agricole. Non mancano poi quattro figure identificabili con un non meglio precisato filosofo, un matematico, un astrologo e persino l’Arcangelo Gabriele, simbolo della teologia.

I quadranti

Diversi sono i quadranti che compongono l’orologio. Possono riferirsi al tempo in Europa Centrale, oppure ancora nella città di Praga, al giorno babilonese o al siderale. Essi possono indicare inoltre l’orario o riferirsi al calendario.

Nel caso del quadrante astronomico, ossia la parte superiore dell’orologio, apprezzeremo lo scorrere del tempo calcolato sulla base di un sistema articolato sulle 24 ore. Indica le ore sia secondo il metodo solare che secondo il sistema boemo classico (la prima e l’ultima ora del giorno coincidono rispettivamente con il sorgere ed il tramontare del sole). Sul quadrante in questione trovano posto anche le fasi lunari, l’ora siderale e quella planetaria, la babilonese (basata su un sistema a 12 ore) ed una serie di riferimenti allo zodiaco.

L’altro quadrante, quello del calendario, indica invece il giorno ed il mese dell’anno in corso, nonché il santo del giorno.

Un’esperienza unica

Una volta al cospetto dell’Oroloj sarebbe un delitto limitarsi a guardare lo stupendo spettacolo offerto da statue e quadranti. Insomma: dopo aver trascorso del tempo con il naso all’insù ad attendere che l’orologio si animi, si consiglia anche di salire sul suo ballatoio panoramico.

Un comodo ascensore porta a 41 metri di altezza dal suolo offrendo la possibilità di ammirare una splendida veduta di Praga. Da qui sarà anche pensabile accedere al meccanismo dell’antico orologio. Una volta arrivati all’Oroloj si suggerisce di visitare anche le sale storiche del Municipio su cui si staglia la torre oppure ancora i sotterranei dell’edificio.