La città nella quale sorge l’omonimo campo di concentramento è una piccola città molto tranquilla. La gente del luogo sembra avere un atteggiamento sempre molto posato, a tratti anche un po’ cupo. Probabilmente vivere nello stesso posto in cui si sono consumate tante violenze ed atrocità o avere sempre sotto gli occhi il segno tangibile di quei soprusi induce a riflettere. Il consiglio è quindi quello di mantenere un atteggiamento consono alla situazione, nonostante siate in vacanza.

Terezin è purtroppo passato alla storia come uno dei campi di concentramento più temibili che l’orrore nazista abbia creato. Era il più grande di tutta la Repubblica Ceca e, sebbene fosse stato progettato per “ospitare” non più di 7.000 persone, al suo interno vivevano stabilmente circa 50.000 prigionieri.

Sono stati più o meno 144.000 gli Ebrei costretti ad abitare all’interno di questa inospitale struttura. Di essi 33.000 trovarono subito la morte, gli altri vennero deportati in nuovi campi di concentramento dove molto probabilmente andarono incontro allo stesso destino.

Cenni storici

La fortezza di Terezin venne costruita alla fine del ‘700 e Giuseppe II fece erigere la struttura al solo scopo di proteggere Praga dalla continua minaccia delle incursioni prussiane. Circa un secolo dopo divenne invece un carcere di massima sicurezza. Nel 1938 la “Grande fortezza” e la “Piccola fortezza” cambiarono nuovamente destinazione d’uso trasformandosi da prigioni a ghetto ebraico e campo di concentramento.

Nelle intenzioni del Reich Terezin era un ghetto modello, ossia un posto in cui ufficialmente gli Ebrei venivano sì reclusi, ma trattati civilmente. La storia di questo luogo è indissolubilmente legata alla comunità locale che, nonostante le atrocità patite, ebbe sempre la capacità di non disumanizzarsi e di apprezzare anzi ogni forma d’arte e ragionamento.

Ciò non toglie che vivere a Terezin non fosse semplice: il forno crematorio non ha mai spesso di ardere corpi e la camera a gas di produrne, il lavoro che avrebbe dovuto rendere liberi uccideva, le condizioni igieniche erano pessime e la convivenza con gli altri internati non sempre facile.

Terezin: perché visitarla?

Qualcuno adesso potrebbe chiedersi: ma perché visitare un luogo così deprimente? Perché recarsi in quel mattatoio umano in cui sembrano ancora vivi nell’aria gli echi dei pianti e dei lamenti di chi qui è stato imprigionato? Si tratta di un dovere legato alla necessità di mantenere viva la memoria di quegli atroci delitti, nella speranza che essi restino relegati in quel mondo ed in quel periodo storico.

Qui vedrete il ghetto, il cimitero, il forno crematorio, la scuola, le baracche, l’infermeria ed altri luoghi che lasceranno un’impronta indelebile nelle vostre menti. Tutto ciò però servirà anche a porre l’accento sul valore della vita umana. L’intero percorso, da compiere grazie alle indicazioni che troverete sulla mappa fornitavi all’ingresso, durerà all’incirca 4 ore.

Raggiungere Terezin

Sono diverse le alternative valide per raggiungere Terezin: potrete considerare l’idea di noleggiare un’auto o di spostarvi in autobus. In ogni caso il suggerimento è quello di non dimenticare di prenotare la vostra visita guidata.

Nel caso in cui voleste utilizzare i mezzi pubblici prendete l’autobus dalla stazione Holsovice. Arriverete circa un’ora dopo: del resto la vostra tappa dista più o meno una sessantina di chilometri da Praga.


Foto copertina di Di SokoljanOpera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento.